Riserva frazionaria

La riserva frazionaria nelle Banche

Cosa significa riserva frazionaria bancaria ?

Per spiegarlo bisogna prima capire come funziona una banca. Riguarda il meccanismo di base per la gestione del denaro.

Cerchiamo di affrontare con chiarezza e semplicità questi concetti e pariamo dalla domanda di base: riserva frazionaria cos è?

La riserva frazionaria è il meccanismo fondamentale di una banca

Essa esprime un concetto fondamentale per capire il funzionamento di tutto il sistema bancario, in cui il denaro in circolazione viene immesso liberamente.

Si viene immesso liberamente!

Per di più, con l’avvento dell’elettronica, il denaro è digitale nelle transazioni. Il denaro fisico non esiste quasi più e non viene di fatto utilizzato se non nelle operazioni di sportello. I passaggi di denaro tra le banche e tra le istituzioni avvengono solo a livello contabile.

A questo proposito si stanno studiando ulteriori meccanismi valute digitali (avete mai sentito parlare della criptovaluta Ripple? Essa viene attualmente sperimentata da molte banche internazionali per trasferire in tempo reale e senza costi, ingenti somme di denaro tra i continenti).

A proposito del denaro contante, lo Stato scoraggia ed anzi in alcuni casi reprime la circolazione del contante.

Il sistema italiano ed europeo attuale, prevede che le banche commerciali possano mettere denaro in circolazione. Denaro che non possiedono in deposito. L’unico limite che le banche hanno è mantenere obbligatoriamente una somma minima che sia sufficiente a soddisfare eventuali richieste di denaro da parte dei clienti.

Prima del 2012 questa percentuale era del 2% mentre dal Gennaio 2012 è stata portata al 1%.

La percentuale è riferita alla massa di depositi.

Quindi se ci sono depositi per 1 mln di euro la banca dovrà mantenere una riserva bancaria frazionaria di 10.000 euro.

Sembra inverosimile?

Come nasce il coefficiente di riserva obbligatoria e la riserva frazionaria

Quando nacquero le banche, i primi banchieri, per ogni deposito in oro, metalli preziosi e diamanti da parte dei clienti, emettevano delle ricevute di deposito che erano negoziabili dai mercanti in tutto il mondo.

Dapprima per ogni ricevuta esisteva un corrispondente deposito (in un rapporto di parità) ma poi, via via che i banchieri divennero più esperti, emettevano più ricevute senza copertura creando di fatto quella che oggi chiamiamo riserva frazionaria.

Usavano l’effetto leva per moltiplicare la ricchezza in circolazione.

Tenevano in cassaforte una parte dell’oro come riserva e il resto lo negoziavano per ampliare il loro commercio.

Come si sviluppa il meccanismo della riserva frazionaria

Il concetto di riserva frazionaria nasce dal fatto che i banchieri si sono resi conto che a fronte di tutto il denaro che viene depositato dai loro clienti, solo una piccola parte (anzi piccolissima) viene poi ritirato o comunque movimentato.

E quindi si sono detti: perché tenere immobilizzata tanta ricchezza?

E così accade che quella ricchezza viene prestata ad altri come se fosse propria.

Il sistema dunque non è garantito

Non lo è sicuramente!

Basta che più clienti in uno stesso momento vadano a pretendere dalla banca i loro soldi che non ne troverebbero, essendo quelli stati prestati a terzi.

Ne troverebbero solo una piccola percentuale, assolutamente insufficiente a soddisfare contemporaneamente tutte le richieste di prelievo.

Questa è la stortura del sistema per cui si cerca di evitare in ogni modo possibile, anche tacendo gli eventi sulle banche ed il loro stato di difficoltà, che ci sia la corsa agli sportelli per prelevare i soldi.

Poiché i soldi non ci sono!

Solo pochi correntisti potrebbero essere soddisfatti. Gli altri rimarrebbero all’asciutto.

Se questo fenomeno lo rapportiamo col fatto che le banche hanno miliardi di crediti deteriorati NPL (non performing loans ) capiamo che i soldi usciti in prestito e non rientrati, sono in realtà soldi depositati dai correntisti e che non potranno essere restituiti in caso di richiesta da parte degli stessi.

In questo caso, semplicemente, si configura il default di una banca commerciale.

Tecnicamente la riserva frazionaria si compone di:

  1. riserva obbligatoria dell1% da depositare presso le banche centrali in appositi conti. Questo è un accantonamento reale;
  2. riserva a garanzia dei conti correnti;
  3. riserva legale e statutaria: è un accantonamento volontario che la banca effettua entro dei limiti massimi di legge.

Ci sono alcuni Paesi del mondo (Regno Unito, Canada, Australia) in cui la copertura obbligatoria non è nemmeno prevista!

Vediamo in pratica come funziona (come si fabbricano i soldi)

Se la riserva frazionaria stabilita è del 1% ogni banca, se un cliente deposita 1.000.000 di euro, potrà prestare sul mercato 990.000 euro.

Se poi quei 990.000 prestati sono depositati (dai clienti che li hanno ricevuti in prestito come finanziamenti o fidi bancari) sempre nella stessa banca, si verifica che sono il presupposto…

  • stante la riserva frazionaria anche su quelli
  • …di altri prestiti e quindi c’è un effetto leva dell’effetto leva.

Il rischio di default della banca è dato dal mancato rientro dei 990.000 prestati, visto che dovrà poi restituire l’intero milione al suo cliente nel caso che questi lo richieda.

Il rischio di fallimento delle Banche è dovuto principalmente alla massa di crediti deteriorati (NPL) che non rientreranno mai, a fronte del montante dei depositi da restituire ai clienti.

Illustri citazioni sulla riserva frazionaria

Per citare solo uno degli ultimi economisti di una certa fama che ha denunciato pubblicamente l’irrazionalità e illegalità della condotta dei banchieri, il premio Nobel per l’economia, il francese Maurice Allais disse nel 1988:

“L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto.”

È una visione estrema, lo ammetto, ma non del tutto astratta.

In effetti se il sistema economico gira, e le banche ne sono un ingranaggio fondamentale, va tutto bene.

Se invece il sistema si inceppa, ossia si prestano male i denari depositati dai correntisti e pochi disonesti ne traggono vantaggio, si continua con una sorta di “schema ponzi” che però crolla se tutti insieme reclamano i loro soldi.

Lo stato di salute delle banche (quello reale) viene sempre taciuto

Ecco perché la credibilità di una banca e la sua solvibilità sono tenute in gran segreto proprio per evitare eventuali episodi di panico generale e di fila agli sportelli per ritirare il denaro da parte dei cittadini.

Però, in questo momento storico, con la crisi economica che perdura, con crescita quasi a zero, con ricavi per le banche esigui per i bassi tassi d’interesse, le banche di tutto il mondo sono particolarmente sotto pressione e quelle italiane lo sono ancora di più.

Abbiamo visto nell’ultimo biennio alcuni fallimenti ed alcuni salvataggi…e ancora non è finita!

Leggi la nostra Guida sulle banche che fa una panoramica completa sulle banche italiane, facendo nomi e cognomi, e ti insegna a riconoscere una banca sicura da una a rischio.

Lo Stato, prima del 2017, non era mai intervenuto direttamente sulle banche italiane (furono stanziati 20 miliardi dal Governo Gentiloni per salvare il Monte dei Paschi di Siena e le altre banche in difficoltà come le banche venete), mentre in altri paesi – anche europei – questo è successo in più occasioni.

In Italia c’è un intreccio tra banchieri e politica che da sempre ha dei lati oscuri, basta ripercorrere la storia delle banche degli ultimi decenni.

È importante, alla luce di quanto detto sulla Riserva frazionaria e per l’entrata in vigore del Bail in (nuova normativa che ti consiglio di consultare) che i risparmiatori e i correntisti oggi facciano attenzione a dove depositano i loro soldi.

Più che mai!

Potrebbero esporli facilmente a grossi rischi!

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