Portare soldi all’estero: cosa succede nella realtà
Come portare soldi all’estero : GLI ASPETTI CHE NESSUNO DICE.
Quello che succede veramente quando si trasferiscono soldi all estero.
Una vera guida dovrebbe svelare segreti, non semplicemente enunciare la normativa…non credete?
E quindi voglio fare un articolo diverso da tutti gli altri articoli presenti sul web, sul tema del trasferimento di denaro all estero e su cosa comporta l’esportazione capitali all’estero.
Svelando ciò che avviene dietro ogni operazione di trasferimento di denaro all’estero, a nostra/vostra insaputa.
I cosiddetti meccanismi interni, segreti, non visibili, che scattano automaticamente quando si vuole trasferire soldi all’estero tramite banca o intermediario abilitato.
Portare denaro all estero fa scattare questi meccanismi, ma pochi lo sanno.
Attenzione: questo articolo NON È FINALIZZATO a nascondere soldi al fisco nè a come trasferire soldi all estero o capitali all estero illegalmente. Non vogliamo assolutamente insegnare come esportare denaro all’estero.
E tantomeno insegnare come portare soldi all’estero NON DICHIARATI. Ci mancherebbe!
Non suggeriamo nulla di tutto questo. Vogliamo però spiegare semplicemente come portare i soldi all’estero rispondendo alle domande più comuni.
Si possono portare soldi all’estero?
Si possono portare i soldi in Italia dall’estero?
Il tema è analogo: spostare capitali all’estero o portarli dentro, comporta l’osservanza di normative rigide che hanno ripercussioni visibili e non visibili. Noi parleremo proprio di quest’ultime.
Ho trovato molti articoli “on line” sul come trasferire soldi all’estero, a cura di esperti e di siti autorevoli, tutti interessanti e ben fatti.
E vi invito a consultarli per gli aspetti tecnici e generali. Sono tutti più o meno simili nel contenuto, spiegano le regole e i comportamenti da seguire per il trasferimento soldi all’estero o per portare contanti all’estero.

Nessuno però riferisce cosa succede veramente
Dietro le quinte di una transazione con l’estero.
Quali meccanismi, segnalazioni, controlli girano intorno ad ogni operazione di trasferimento di denaro all’estero (o proveniente dall’estero), all’insaputa del cittadino.
Sono questioni strettamente riservate agli addetti ai lavori, ai responsabili di servizio delle banche e delle istituzioni preposte e nessuno è tenuto a svelare cosa c’è dietro un invio di denaro “da” o “verso” l’estero.
Esiste invece un meccanismo non visibile, ma concreto, una procedura informativa di segnalazione e di rilevamento che gira all’interno delle banche e delle istituzioni e che riguarda qualsiasi trasferimento soldi verso l’estero, sia nella prima fase che nelle transazioni successive.
Esiste dunque una procedura che non vediamo e che supervisiona e monitora questo tipo di operazioni.
Lo vedono solo nelle banche e negli uffici del fisco. Ma, ovviamente, nessuno ve ne parla, perché dovreste saperlo?
Segreto bancario, riservatezza, indagine, controllo, sospetto
Parlare di questo, secondo me è importante perchè rende interessante questo articolo rispetto a tutti gli altri che puoi consultare.
Non scritto dai soliti legulei, blogger, consulenti e giornalisti, ma da chi sta all’interno dei segreti meccanismi del denaro, nelle banche.
Questo argomento si intreccia con le normative anti-riciclaggio e delle segnalazioni operazioni sospette di cui abbiamo parlato.
In questa guida affronteremo velocemente gli aspetti meramente tecnici di un invio di denaro all’estero. Ci soffermeremo maggiormente su quello che avviene dietro le operazioni con l’estero e che può aggravarsi se non si rispettano le normative o non si forniscono le necessarie informazioni.
Dobbiamo renderci conto che il trasferimento denaro all’estero, regole o non regole, diritti o non diritti, non può essere benvisto nel nostro ordinamento giuridico e fiscale.
Costituisce di fatto una fuga di capitali e quindi di potenziali investimenti e di potenziale gettito fiscale.
Se poi è addirittura il contribuente che si trasferisce stabilmente all’estero con tutta la sua fiscalità, il carico tributario che questo sopportava, va ripartito su tutti gli altri che rimangono.
Come possiamo ben guardare a chi va via e trasferisce la sua residenza e la sua contribuzione fuori dal nostro paese?
Anche se, forse, la colpa è delle eccessive pretese dello Stato sui soldi dei cittadini. Di un eccesso di tasse e balzelli, conditi da infinita e insopportabile burocrazia.
Comunque la si pensi, ognuno che va via, lascia le tasse che pagava, agli altri che rimangono.
Come nasce questa guida
L’idea per questa guida nasce, come spesso mi capita, da una telefonata di un parente (uno zio) che mi vuole vedere urgentemente.
Vuole venire in ufficio o addirittura a casa, per parlare.
Ebbene ho subito immaginato cosa volesse (temeva l’uscita dall’Euro, lo spread, l’instabilità del paese, e così via).
Dotato di un buon patrimonio mobiliare, voleva dei consigli sul da farsi o semplicemente un parere sulla situazione internazionale.
La sua richiesta diretta, dopo un ora di colloquio dove si è parlato della situazione in generale, è quella di aiutarlo a portare i soldi all’estero: in modo regolare, senza rischi e in base alla legge.
Voleva sapere come mettere al sicuro i propri risparmi all’estero.
Perché, preso dalla paura, voleva preservare il suo patrimonio per i figli e per la sua vecchiaia.
Portare i soldi all’estero
Sul tema di come trasferire denaro all’estero c’è grande confusione e disinformazione nella popolazione come sulla limitazione all’uso del contante e sulle norme anti-riciclaggio.
Assoluta disinformazione, come su tutto il mondo delle segnalazioni e delle informazioni di controllo incrociato fisco/banche/istituzioni (ti invito a leggere i nostri articoli e le nostre guide al riguardo, ne scoprirai…).
È possibile o vietato inviare soldi all’estero ?
A questa domanda rispondiamo affermativamente: trasferire soldi all estero è del tutto legale e previsto dalla legge.
(…poi c’è tutta la storia che gira dietro e che vedremo tra poco…)
Trasferimento denaro all estero normativa:
Ovviamente parliamo di portare soldi all’estero LEGALMENTE.
Bisogna rispettare le norme sulla circolazione del contante e le norme anti-riciclaggio.
Si devono rispettare anche le regole fiscali sulla dichiarazione di attività finanziarie detenute all’estero (di cui parleremo dopo – QUADRO RW).
Il resto è un’altra storia…anche se esistono metodi illegali per mandare denaro all’estero… li conosciamo… ed il fenomeno è fiorente, ma pericoloso e sconsigliato.
Una volta andava di moda portare i soldi in Svizzera, ora non è più attrattivo possedere un conto corrente in Svizzera, per via della collaborazione che si è instaurata con le autorità finanziarie degli altri paesi.
Esistevano gli “spalloni”, viaggiatori incaricati di attraversare la frontiera col malloppo in spalla (nello zaino) per depositarlo presso una delle tante banche svizzere oltre confine, su conti più o meno cifrati.
Ma oramai fa parte della storia…anche se… per il denaro illegale questo fenomeno è ancora attivo…
Perché gli italiani vogliono inviare denaro all’estero?
Siamo in un momento storico particolare.
Si parla di spread, di euro, di uscita dall’Europa, il Governo italiano si contrappone forse per la prima volta “veramente” ai poteri forti delle Istituzioni Europe e delle Lobbies internazionali.
La popolazione comincia ad essere stufa dello strapotere dei burocrati europei e delle influenze, su questi, delle nazioni che più contano.
Poi c’è anche la situazione critica delle banche, alcune fallite ed altre a rischio, il fisco assetato, la paura dell’instabilità e del futuro dell’Italia.
Ma lasciamo indietro la politica, non è questa la sede.
Ebbene in queste giornate difficili dove i giornali titolano ogni sorta di avvertimento, di consiglio, di paura…
Dove i tassi sono sottozero.
A chi non è venuto in mente di trasferire soldi all’estero?
Pochi o tanti che siano?
Portare i soldi all’estero è consentito
Trasferimento denaro all’estero normativa chiara.
È tutto perfettamente legale, a patto di seguire le norme in materia e non fare di testa propria.
Le somme da trasferire all’estero devono essere regolarmente detenute e non essere frutto di reati o di evasione o di altra dubbia provenienza.
Devono derivare da proventi dichiarati e devono essere tracciati.
E tutto deve essere documentato o documentabile.
In assenza di tutto questo, il rischio è di incorrere nel reato di auto-riciclaggio.
Quando puoi portare soldi all’estero
Se possiedi del denaro e lo detieni regolarmente, puoi trasferirlo all’estero dove preferisci o portare i soldi in Italia dall’estero.
E’ un tuo diritto garantito. Dichiari il tutto, ci paghi le tasse e nessuno ti potrà sanzionare. Puoi trasferire soldi all’estero tramite banca.
Bisogna solo accertarsi che il denaro da trasferire all’estero si possa dimostrare di averlo guadagnato o ricevuto legalmente.
Potrai scegliere dove trasferire il tuo denaro.
Trasferimento capitali all’estero, ma dove?
Trasferimento soldi all estero in quali paesi?
Paesi UE?
Paesi diversi?
Paradisi fiscali?
Tutto è possibile a determinate condizioni.
Ma cosa può capitare?
Può succedere di affidarsi ad una banca estera che può fallire, ad un intermediario disonesto che ti deruba, oppure ad un paese a rischio, ad una valuta il cui tasso di cambio ci può danneggiare.
Può anche capitare di passare guai seri con le autorità straniere, col rischio di subire sequestri o sanzioni e doversi difendere in un paese straniero, pagando avvocati e affrontando spese ingenti.
Il concetto del tasso di cambio è fondamentale quando c’è un trasferimento di denaro all estero, in altra valuta.
Se vivi in Italia il tuo metro di paragone è l’Euro.
Anche se fai un fantastico investimento all’estero in una valuta che rende moltissimo, se questa rispetto all’euro si svaluta, rischi di perdere capitale.
Dovrai ragionare sempre avendo presente che il denaro proviene dall’Italia e il parametro è questo. Riportarlo in Italia con un incremento e non con una perdita.
Il consiglio, trattandosi di argomento delicato, è di consultare un professionista (non interessato!) che fornisca una giusta consulenza al riguardo.
Sbagliare è facile e porta delle perdite e delle conseguenze antieconomiche.
Verso paesi UE è più semplice il trasferimento fondi all’estero poiché ci troviamo all’interno di un perimetro regolato e se vogliamo “di casa”. Non bisogna avvertire nessuno in questo caso. Si procede secondo le norme vigenti.
Vai a Berlino o ad Amsterdam o a Parigi, apri un conto corrente estero non residenti e poi vi trasferisci dei soldi con un bonifico bancario estero dalla tua banca.
Verso paesi non UE invece bisogna esaminare ciò che si prevede negli accordi bilaterali dei due paesi.
Come inviare soldi all estero
Trasferimento denaro all’estero normativa : come farlo in 3 modi…più uno…
1) trasferire denaro contante (denaro fisico trasportato);
2) trasferire soldi all’estero tramite banca (bonifico bancario estero o per via telematica);
3) servirsi di società specializzate (intermediari come ad es. Trasnferwise, Western Union, Transfer money, PayPal, Money Gram, e tanti altri…);
4)tramite Bitcoin e le criptovalute, anche se in questo caso devi fare attenzione ed essere esperto di queste particolari transazioni (per saperne di più consulta i nostri articoli sulle criptovalute e le nostre guide su come acquistare bitcoin e criptovalute)
Ogni modalità di trasferimento denaro all estero ha le sue regole che devi rispettare.
Trasferire soldi contanti
E’ libero il trasferimento all’interno dei paesi dell UE e di quelli con cui ci sono degli accordi specifici, ma il tutto entro i limiti previsti dagli accordi o dalle normative.
Quanti soldi si possono portare all estero in contanti?
Entro 10.000 euro non devi dichiarare nulla.
I trasferimenti oltre i 10.000 euro vanno dichiarati all’agenzia delle Entrate e all’Agenzia delle Dogane o Guardia di Finanza, entro 48 ore con apposita comunicazione (indicare chi trasferisce, chi riceve, quanti soldi, la provenienza del denaro, la finalità o causale del trasferimento).
Comunicazione che si deve portare con sè e si consegna alla frontiera o si può inviare preventivamente per via telematica annotandosi il numero di registrazione.
Le sanzioni pecuniarie per l’inosservanza di queste norme (su cui non ci soffermiamo…), sono salate.
Trasferimento denaro all estero tramite una banca
E’ la modalità più utilizzata ed anche a più gradita per spedire soldi all estero poiché lascia la sua traccia e può essere rilevata e certificata in ogni momento.
Non servono dichiarazioni o comunicazioni particolari, rimane traccia e si vede tutto. Chi deve vedere… vede…
Le banche comunicano all’Agenzia delle Entrate questi movimenti di denaro, quindi tutto viene reso in chiaro.
Mandare soldi all estero tramite un intermediario specializzato
(le cosiddette agenzie di money transfer)
Le modalità per inviare denaro all estero possono essere on line o di persona. Questi intermediari hanno varie sedi in tutto il mondo e sono l’ideale per portare soldi all’estero in modalità veloce e sicura. Ma con costi elevati.
Limiti settimanali fino a massimo 1.000 euro.
Occhio alle commissioni elevate ed al tasso di cambio applicato che spesso è gonfiato e non di mercato.
La dichiarazione fiscale nel quadro RW
Lo Stato effettua controlli sui capitali che vengono trasferiti all’estero, così come controlla i soggetti italiani residenti in Italia che hanno attività finanziarie all’estero.
Per non nascondere i soldi al fisco, questi cittadini hanno l’obbligo, come contribuenti residenti in Italia, di compilare una sezione della dichiarazione dei redditi: IL FAMOSO QUADRO RW.
In questa sezione vanno indicate le attività finanziarie estere detenute nel periodo d’imposta e i depositi bancari superiori a euro 15.000.
Se questi capitali all’estero produrranno guadagno, questo verrà tassato in Italia.
Sanzioni per omessa dichiarazione dal 3% a 15% dell’importo rilevato all’estero (il doppio se i paesi esteri sono nella black list).
Ed ora veniamo alla parte nuova, interessante, che non vi dicono, che non è divulgata…
Conviene portare i soldi all’estero?
Bene, finalmente arriviamo al punto focale di questa guida.
I retroscena relativi al trasferimento soldi e capitali all’estero.
Fin qui è stato tutto semplice no?
Abbiamo visto che la normativa consente di portare i soldi all’estero: è un tuo diritto, puoi farlo liberamente con un bonifico bancario, puoi aprire il conto dove vuoi…e così via…
…nei paesi UE è come se fossi a casa tua… puoi trasferire denaro all estero dove ti pare, basta tener conto degli accordi bilaterali tra paesi.
Tutto viene tracciato e quindi reso privo di problematiche, basta che i soldi siano di lecita e dimostrabile provenienza, e così via…
Questo è quello che dicono tutti, quello che è risaputo …ed è vero…ma…esiste un ma…

Ma cosa gira dietro tutto questo?
Che non sappiamo e non vediamo?
Quali sono i controlli, le procedure informatiche, gli obblighi o gli accordi di segnalazione tra fisco e banche o tra intermediari e istituzioni di controllo?
C’è un limite bonifico estero segnalazione o quant’altro?
Essendo una materia complicata, credo di facilitare l’esposizione se vediamo cosa succede attraverso un esempio pratico, di un cliente tipo:
Caso pratico
Analizziamo una società di servizi che operi con clienti esteri (normalmente o saltuariamente), e che effettui un trasferimento di denaro all’estero tramite un bonifico o riceva un bonifico estero di una certa entità (diciamo oltre i 10/15.000 euro) da uno di questi clienti.
Bonifico bancario tracciato del tutto regolare, con tanto di causale, numero di fattura se si tratta di una fornitura, e quant’altro.
Ebbene cosa avviene dietro questa transazione apparentemente del tutto normale?
Quali meccanismi scattano?
Esiste un apparato di controlli e verifiche messo in opera nel sistema bancario e fiscale, che determina tutta una serie di alert ed attiva una serie di obblighi sia per la banca che per i gestori della relazione.
Obblighi di dover analizzare, valutare, verificare e addirittura giustificare quel movimento di denaro che va o viene dall’estero.
Può capitare che la banca chiami il cliente e chieda, molto professionalmente e con molto tatto, spiegazioni sul movimento estero.
La responsabilità di giudicare “regolare” o “conforme” alle norme anti-riciclaggio e anti-evasione l’operazione, viene demandata al funzionario di banca responsabile della gestione del cliente.
Il funzionario ha due possibilità:
- segnalare l’operazione come sospetta;
- assumersi la responsabilità di non segnalarla agli organi di vigilanza (fornendone dettagliate spiegazioni);
È una grave responsabilità in capo ai funzionari, che si ripropone ad ogni operazione e più volte nel corso dell’operatività di un cliente.
Si viene sempre invitati a segnalare l’operazione come sospetta salvo che non si decida, sotto la propria responsabilità, di evitarla, con relazioni e giustificazioni scritte. E questo avviene anche molte volte sullo stesso cliente.
Esiste il retro-pensiero che quelle operazioni con l’estero siano irregolari o illegali.
Lo stesso avviene per una “operazione una tantum” di semplice invio di denaro all’estero.
L’impatto con le leggi antiriciclaggio
Ogni cliente che abbia una operatività che può potenzialmente impattare con le norme anti-riciclaggio, viene valutato costantemente con l’attribuzione di un punteggio e di una etichetta di rischio (alto, medio, basso).
Ogni cliente che opera con l’estero è per presupposto un soggetto a rischio riciclaggio.
Dopo ogni operazione estera rilevata, è probabile che il punteggio anti-riciclaggio del cliente subisca un incremento e quindi un peggioramento.
Il punteggio attribuito dall’ufficio anti-riciclaggio delle banche ai propri clienti, che è condiviso, scatta all’insù ad ogni operazione che rientri nel perimetro di cui sopra.
Che vuol dire condiviso?
Significa che la procedura è trasversale a tutte le banche e che quindi ogni cliente è valutato ed osservato non dalla singola banca ma da tutto il sistema insieme, attraverso una unica procedura implementata.
Quando si opera con l’estero, al di là di tutte le belle considerazioni che abbiamo visto prima, si entra in un territorio di rischio.
Una spirale di segnalazioni e rilevazioni che può facilmente portare ad essere visti come un problema per la banca, e comunque come un soggetto a rischio di cui è meglio liberarsi…
Vi potranno chiedere di chiudere i rapporti (non ve lo diranno mai esplicitamente il motivo!) con qualche scusa, ovvero non vi concederanno credito o facilitazioni, sarete comunque un soggetto sotto osservazione perenne, al pari di un detenuto in libertà vigilata.
E questi controlli e questi segnali (condivisi nel sistema bancario) influenzano e spesso impediscono la vostra libera capacità di operare nel sistema. Avrete un handicap invisibile. Probabilmente non ve ne accorgerete nemmeno.
Probabilmente, se sarete indicati come clienti a rischio ALTO, per ogni cosa che farete nelle banche dovrà essere richiesta una autorizzazione specifica agli uffici anti-riciclaggio, senza il cui nulla osta non vi faranno operare.
E’ un procedimento da cui non si esce facilmente e che è orientato al sospetto…
Portare soldi all’estero non è così esente da rischi operativi e reputazionali!
Capito?

La severità di queste norme e di questi controlli è ferrea e diventa sempre più severa.
I funzionari responsabili delle banche, piuttosto che procedere a fare relazioni e continue valutazioni, verifiche ed assunzioni di responsabilità, preferiscono non avere questa tipologia di clienti.
La gestione di un cliente di questo tipo è problematica e richiede una diretta assunzione di responsabilità da parte di chi gestisce la posizione. Con risvolti e rischi penali.
Tradotto significa: tu funzionario di banca, vuoi consentire che il cliente riceva quel bonifico o effettui quel pagamento all’estero?
Ok, assumitene la responsabilità nel dichiarare che è tutto regolare.
Vi rendete conto su quale livello si sposta la questione?
Va ad impattare direttamente sul dipendente o sul responsabile di servizio della banca, che rischia di essere incriminato per omessa segnalazione.
Ecco perchè questi clienti problematici, sempre di più, non sono graditi.
E il fisco?
Tutti questi controlli e queste attenzioni vengono poi condivise dalle banche con il fisco, che fa di queste informazioni quello che vuole. Probabilmente dispone controlli o mette sotto osservazione la posizione…con fastidiose possibili conseguenze.
Ogni volta che fai una operazione di questo tipo – trasferimento denaro all’estero, ricezione di denaro dall’estero, operatività con clienti o soggetti esteri, (ne devi essere ben conscio, al di là di ciò che ti raccontano i non addetti ai lavori), puoi rischiare di peggiorare la tua situazione e il tuo punteggio antiriciclaggio.
Non parliamo poi se i paesi esteri in cui vuoi inviare denaro o con cui operi sono nella black list dei paesi non graditi o a rischio terrorismo!! (Portare soldi estero in paesi black list è assai sconsigliato).
Diventi un soggetto da allontanare da tutto il sistema bancario!!
La mia opinione e il mio consiglio…
Se puoi… evita…
Se portare i soldi all’estero o effettuare un rientro soldi dall’estero non ne vale veramente la pena e non ne sei pienamente convinto, oppure se non hai la certezza del risultato, lascia stare…
Comunque entri sotto la lente d’ingrandimento (ufficiale o non ufficiale) con possibili spiacevoli conseguenze. E se entri in una certa spirale…è difficile poi uscirne…