Segnalazioni operazioni sospette banche

Segnalazioni operazioni sospette nelle banche

Segnalazioni ed operazioni sospette sono un argomento molto delicato e riservato. Così come l’argomento portare i soldi all’estero che abbiamo recentemente trattato.

Parliamo delle segnalazioni di operazioni sospette delle banche nei confronti dei propri correntisti, siano essi aziende o cittadini privati.

Questi contenuti sono di norma riservati agli addetti ai lavori, nulla viene pubblicizzato all’esterno.

Ma nello spirito di “Training Finanziario”, ne parliamo senza omissioni, cercando di semplificare i concetti…ma non è facile data la complessità della materia.

Semplificheremo cercando di far comprendere il senso di ogni segnalazione operazioni bancarie e le dinamiche che spingono (e talvolta obbligano) gli addetti ai lavori ad effettuare queste segnalazioni di operazioni sospette antiriciclaggio.

Quindi senza riferimenti a leggi e a norme specifiche, cercheremo di spiegare l’argomento in modo discorsivo ed esplicativo, con qualche consiglio utile da seguire per non incorrere in una segnalazione.

Lo facciamo con l’aiuto di chi ha un ruolo all’interno di una banca e da molti anni ha a che fare con l’ antiriciclaggio segnalazione operazioni sospette.

Quindi, in questa vastità di norme discrezionali e contrastanti, come orientarsi?

La normativa delle segnalazioni di operazioni sospette

Regolano la materia le normative antiriciclaggio (leggi e direttive), le circolari interpretative della Agenzia delle entrate, i regolamenti e le circolari della Banca d’Italia, oltre alle regole interne fissate dalle singole istituzioni finanziarie, banche e corporazioni.

Un complesso non organico, né chiaro. Con molte incoerenze tra le varie normative.

La frammentazione in tante regole lascia una eccessiva autonomia interpretativa e discrezionale a chi è tenuto, nei luoghi dove circola il denaro (parliamo di banche, assicurazioni, ma anche liberi professionisti, notai, ecc.ecc.) a gestire i flussi finanziari e le segnalazioni.

Questi soggetti sono tenuti per legge a segnalare eventuali operazioni sospette, a pena di severe sanzioni personali.

Alcuni lo fanno in modo rigido, altri interpretano correttamente la normativa, altri, nel dubbio, si comportano in modo pericoloso… per il cliente (dopo vediamo perchè).

Questo argomento non può prescindere da quello delle limitazioni all’uso del contante, visto che molte segnalazioni sono dovute proprio a movimentazioni sospette o fuori limite del contante.

Ma non solo a quelle: si parla anche di riciclaggio di denaro, di sospetti di evasione fiscale, di esportazione illegale di valuta o comunque violazione delle norme al riguardo.

Si parla anche di terrorismo e di criminalità organizzata (questo tema rileva spesso quando ci sia il sospetto che siamo in presenza di prestanome).

A sostegno della confusione della normativa, ci sono le singole Autorità (Agenzia delle entrate, Banca d’Italia, ecc.) e le singole istituzioni finanziarie (banche, assicurazioni, ecc.) che emanano ognuna circolari o norme di comportamento diverso, più o meno rigido.

Spesso gli indirizzi dati agli operatori sono contrastanti ed alle volte, se applicati rigidamente, paralizzerebbero qualsiasi operazione bancaria.

Operazioni sospette: le sanzioni

Le sanzioni per chi è chiamato alle segnalazioni di operazioni sospette sono severissime: penali e disciplinari.

Si può incappare in una banca (come è capitato!) dove, per paura delle sanzioni, il direttore segnalava (a prescindere) tutte le operazioni eccedenti un certo limite di contante e tutti i movimenti da e verso l’estero.

Lo faceva senza entrare nel merito delle operazioni.

La legge invece richiede all’operatore di entrare nel merito delle operazioni e valutare l’esistenza di un sospetto di violazione delle norme.

Ma quanti lo sanno fare?

La risposta è: pochi.

Quindi alto è il rischio per il cittadino di venire inutilmente segnalato per una operazione effettuata.

Come avviene la segnalazione

Sono innumerevoli le fattispecie che possono generare nell’operatore il sospetto e quindi la necessità di procedere alla segnalazione di operazioni sospette. 

Esse seguono una catena gerarchica che è la seguente:

Operatore di sportello (segnala l’operazione sospetta al suo responsabile)
Responsabile di filiale o di unità produttiva (valuta e se ritiene segnala all’ufficio del delegato aziendale)
Delegato aziendale (decide se inoltrare la segnalazione alle Autorità competenti o archiviarla).
Autorità competenti (svolgono le indagini con le conseguenze del caso…)

Ogni azienda ha un responsabile dell’antiriciclaggio detto delegato aziendale.

Ed è proprio lui che decide se procedere ad inoltrare le segnalazioni di operazioni sospette agli organi ed alle autorità competenti.

Nell’operare col denaro ci sono molte possibilità di incorrere in una segnalazione, visto che essa non dipende da noi ma dalla capacità valutativa degli operatori e del personale incaricato.

Cosa rischiano e come si comportano gli operatori

La normativa italiana punisce penalmente i soggetti, in caso di mancata segnalazione.

Le stesse aziende puniscono disciplinarmente i loro dipendenti.

Nei casi più gravi si può arrivare al licenziamento se l’azienda subisce ingenti danni reputazionali o economici dalla mancata segnalazione di una operazione sospetta.

E quindi l’addetto cosa può fare?

Se ha le spalle forti, è preparato e strutturato, sarà anche in grado di valutare serenamente in base alla sua discrezionalità se sussistono sospetti fondati.

Ma se è alle prime armi, non ha la giusta preparazione e competenza (come oggi spesso succede nelle banche e nelle istituzioni finanziarie), oppure ha timore di rischiare sanzioni pesanti, segnalerà con facilità – anche quando non ci sono gli estremi.

Ecco il rischio.

In banca si dice: “nel dubbio segnala!”

Come difendersi

1)Fare attenzione alle soglie di contante (limitazioni all’uso del contante);

2)Tenere conto che le soglie di contante non sono sulla singola operazione ma hanno un cumulo settimanale (attenzione!);

3)Essere prudenti quando si ricevono soldi dall’estero o quando si mandano soldi all’estero. Fondamentale sarà la causale utilizzata che dovrà esprimere chiaramente l’oggetto e la finalità della transazione.

4)Attenzione anche ai trasferimenti di denaro via bonifico tra soggetti diversi (anche qui si può incorrere in segnalazioni o accertamenti). Vedi Prestiti e donazioni tra parenti

5)Date importanza alla relazione con la banca.
Comunicate con il vostro referente di banca (direttore o operatore di sportello).
Spiegate l’operazione che avete fatto e perché.
Se spiegherete la vostra operatività in via preventiva avrete più possibilità di essere risparmiati da inutili segnalazioni.
Dovrete eliminare nel vostro interlocutore ogni “ragionevole sospetto” che abbiate posto in essere una operazione non in linea con le normative e che potrebbe costringerlo ad effettuare una segnalazione.
Mantenere costanti e buoni rapporti con la banca è cosa buona e giusta se fate operazioni al limite. Se usate le banche on line sappiate che le segnalazioni, nella prima fase,  sono gestite in automatico da un algoritmo (vanno direttamente al delegato aziendale senza il filtro dell’operatore).

6) Usate prudenza nella vostra operatività con il denaro (acquisite istruzione finanziaria)

7) Se operate in criptovalute sappiate che il tema è nuovo e poco conosciuto nelle banche, e visto che vi capiterà di operare con controparti estere, informatevi prima di operare. Vedi anche   Segnalazioni operazioni in criptovalute

Insomma, prudenza nelle operazioni e navigazione a vista.

Non c’è un sistema che funziona per tutti allo stesso modo!

 

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