Lavoro femminile in Italia

Lavoro femminile in Italia verso la parità

Lavoro femminile in Italia

Qual è il ruolo delle donne e la loro occupazione in Italia?

Nelle aziende si parla sempre più di “Progetto Gender”, di occupazione femminile, di parità nei ruoli, di quote rosa e di posizioni più equilibrate tra i sessi.

Donne al lavoro (w le donne)

Andando indietro negli anni analizziamo quale è stato il percorso del lavoro femminile in Italia.

La Costituzione italiana del 1948 recita: “la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni, che spettano al lavoratore uomo”. 

Ma in pratica non è mai stato così e solo nel 1968 si raggiunse una parità di salari nell’industria.

La legge delle pari opportunità risale invece al 1991, e sancisce la sostanziale eguaglianza nel lavoro tra uomo e donna.

Vediamo, nel confronto con gli altri paesi europei,  alcuni dati che ci aiutano a capire meglio l’occupazione femminile in Italia e la disoccupazione femminile.

Donne che non percepiscono redditi:

-Paesi Scandinavi    4%
-Unione Europea    19%
-Italia                        33%

Tasso di occupazione Italia (per le donne)

E’ il fanalino di coda in Europa…e non solo su questo.

Il nostro paese su questo è molto indietro, vuoi per una tardiva emancipazione femminile dovuta al retaggio religioso e familiare tipicamente italiano, vuoi per una storica maggiore propensione all’eguaglianza tra i sessi e dei ruoli familiari nel Nord Europa.

E’ interessante osservare i mestieri o le professioni con il minor numero di donne in Italia:

-Ambasciatori donna                               quasi zero
-Prefetti                                                        7%
-Ordinari di cattedra                               16%
-Dirigenti Pubblica Amministrazione  12%

Nelle banche la situazione è forse ancora peggiore, visto che tradizionalmente le donne non ricoprono ruoli apicali o semi-apicali.

La donna nel lavoro è in evoluzione positiva e rapida

Qualcosa però sta cambiando ed in alcuni paesi europei si fanno passi avanti sull’occupazione femminile. Ad esempio la Francia è il paese dove c’è il più elevato tasso di donne nei Consigli d’amministrazione (la Bulgaria è quella con il numero più basso).

L’Unione Europea sta promuovendo importanti progetti di sviluppo delle quote rosa, stabilendo percentuali minime d’inserimento obbligatorio per donne e lavoro.

Sempre più, anche nelle aziende italiane di grandi dimensioni (perfino nelle banche!) si mettono a punto progetti che premiano le donne lavoratrici in Italia.

Una importante banca ha costituito un ufficio che ha il compito di parificare i ruoli di responsabilità tra uomini e donne (e in effetti le nuove nomine sono solo femminili!!)

Si parla di talento femminile, di affidabilità, di visione, di efficienza.

Non più solo di diritti donne in gravidanza, lavori per mamme, diritti delle mamme lavoratrici, rientro dalla maternità…insomma non si parla più solo di donne mamme!

Si parla di doti che vengono riconosciute al lavoro femminile oggi e che fanno delle donne in azienda un elemento di forza.

Le donne, nel mondo, sovrastano numericamente l’altro sesso.

Sono oltre il 50% del mercato dei consumatori e la loro influenza aumenta sempre di più mentre quella maschile regredisce.

Solo pochi anni fa non era immaginabile che l’esercito e le forze di polizia aprissero alle donne, e che i due sessi potessero convivere nelle caserme.

Il numero di lavoratori maschi e femmine più o meno si equivale ma i ruoli chiave sono di appannaggio maschile, soprattutto nelle aziende con strutture gerarchiche.

Questo è dovuto alla tardiva emancipazione femminile nella società.

Lavoro femminile in Italia : l’evoluzione

La società industriale e preindustriale, quella rurale, era caratterizzata dall’uso della forza fisica, dove l’uomo prevaleva.

Gli uomini al lavoro nei campi e nelle miniere, e le donne a casa.

In quell’epoca il lavoro era forza e fatica, e le famiglie erano numerose e dovevano essere governate.

Il settore agricolo, siderurgico, meccanico, non poteva che essere in prevalenza maschile.

Poi con l’affermarsi del settore tessile, anche in fabbrica il numero di donne è cresciuto notevolmente.

Possiamo affermare che:  “quando la fisicità è venuta meno e l’intelletto ha assunto un ruolo determinante, la donna ha cominciato ad emergere ?”

Siamo andati vicini ad avere un presidente USA donna, mentre in Gran Bretagna, in Germania, già sono saldamente al potere donne con il polso di ferro.

Questo avviene nel mondo occidentale, mentre nel mondo islamico ed in altre culture orientali la donna è ancora in un ruolo di assoluta e ingiusta sottomissione.

Ma le donne, come le vedono gli uomini, diretti antagonisti?

La facciata è quella di mantenere la posizione, di affermare che sia giusto che certi ruoli siano appannaggio maschile, come da tradizione, che l’uomo è più presente non avendo impegni familiari, non avendo prolungate assenze dal servizio per maternità, che non è umorale, bla, bla, bla, e così via.

Ma poi, nel privato, quando interpelli in via confidenziale i capi, i dirigenti, e i responsabili di sesso maschile, ti dicono che nel loro staff vorrebbero avere più donne e che le donne sono quelle con il migliore rendimento. Quelle che mostrano maggiore efficienza ed efficacia.

Ed è proprio così…

le donne sono migliori nel lavoro?

Personalmente, lo dico sottovoce…, ho sempre preferito donne in staff, affidando a loro i ruoli più delicati e di responsabilità.

E, a patto di tenere a bada le donne con le altre donne e la spiccata umoralità, forse l’unico punto di caduta dei ruoli femminili, è auspicabile una parità nel mondo del lavoro fondata sulla meritocrazia e sulle capacità.

Lavoro femminile in Italia verso la parità

Dopo queste considerazioni, possiamo sicuramente affermare che il processo verso le pari opportunità – anche nel nostro paese -, è stato innescato (differenze di genere fonte istat).

E che il lavoro femminile in Italia è destinato a crescere di qualità e di responsabilità, di anno in anno, conquistando sempre più posizioni chiave nella società.

Perfino nelle banche, ultimo baluardo del potere maschile, il lavoro della donna è sempre più prezioso e avanza…in modo costante e crescente…

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