Intelligenza Artificiale
Dal 2023 la vita è cambiata con l’intelligenza artificiale e con Chat Gpt.
Spero tu sappia cos’è ChatGpt, altrimenti devi assolutamente scoprirlo leggendo questo articolo. E’ in atto da novembre 2022, ma il fenomeno è esploso a gennaio/febbraio 2023, una storica e incredibile rivoluzione tecnologica.
Molti ne stanno parlando, facendo le loro digressioni e le loro valutazioni, ma ho il dubbio che la vera portata di tutto questo non sia ancora del tutto chiara.
Pochi se ne rendono effettivamente conto, forse gli unici che comprendono appieno quello che sta succedendo nel mondo, non solo tecnologico, ma in tutto il mondo allargato e collegato, siamo noi che ci occupiamo di tecnologia e di informatica.
Questo fenomeno incide su tutte le attività umane al pari di una rivoluzione industriale. E incide fortemente anche sul lavoro e sulla scuola.
Intelligenza artificiale a scuola
Forse non ci rendiamo conto che mettere su uno smartphone o su un desktop o su un Tablet tutta la conoscenza del mondo è un fenomeno che cambia la società al pari o forse più della rivoluzione della rete internet.
I nostri figli, quando andranno a scuola, non avranno più segreti se avranno sottomano il loro smartphone; potranno rispondere a qualsiasi domanda, a qualsiasi test, a qualsiasi grado di difficoltà in tempo reale, basterà avere la possibilità di digitare o di pronunciare verbalmente al loro smartphone la domanda a cui vogliono una risposta. Questa è una rivoluzione.
Prima, ciò era possibile, ma soltanto attraverso una ricerca su un browser. Dovevi digitare, dovevi ricercare, dovevi selezionare. Ora no. Ora parli, chiedi, ottieni.
Si fa un tema in 1 secondo, una ricerca in un secondo, tutto in un solo secondo. E questo cambia la didattica, l’insegnamento, lo studio. A New York alcune scuole hanno bloccato l’uso di Chat Gpt proprio per questi motivi.
Tuttavia, accade che il blocco agisce durante la scuola ma non può agire quando gli studenti sono a casa…e chi li farà i compiti?
In USA ed anche in altri paesi si sta valutando il blocco di questa applicazione Chat Gpt, ma al progresso non si può mettere un argine. Si dovrà ripensare tutto il tema dell’insegnamento e della didattica e bisogna farlo presto!
Le nuove applicazioni di intelligenza artificiale
Ma al di là di questo, che può sembrare un fenomeno comprensibile anche dalla normale popolazione, l’intelligenza artificiale e i chatbot che la gestiscono, unitamente ad una miriade di nuove applicazioni che nascono ogni giorno dagli sviluppatori, (poi vi darò un sito dove capire tutto quello che nasce ogni giorno), possono cambiare la società radicalmente.
Stanno nascendo applicazioni che fanno di tutto, che manipolano testi, immagini, le coniugano tra loro. Riassumono, moltiplicano, mettono in bella copia, correggono, traducono e in modo interattivo migliorano, fanno evolvere il prodotto. È un mondo nuovo, istantaneo, che lascia a bocca aperta.
Avevo testato tempo fa per un’intera settimana le varie intelligenze artificiali disponibili ma il tutto rimaneva in un certo ambito, non era minaccioso per il resto delle attività.
Il chatbot Chat Gpt
La vera svolta è arrivata quando tutto è stato gestito da un chatbot, ossia da una applicazione interattiva che risponde, è in grado di comprendere, elaborare le nostre intenzioni e facilitare il compito di ogni ricerca.
Open Ai, la società di intelligenza artificiale che nacque anche per l’intervento di Elon Musk (poi costretto a uscire per motivi di conflitto d’interessi) e che oggi fa capo a diverse imprese tra cui ha la maggioranza Microsoft, ha rilasciato A TUTTI GRATUITAMENTE un Chat bot interattivo straordinario. Aperto agli sviluppatori.
Sto vedendo ogni giorno la nascita di applicazioni. Incredibilmente utili che, solo qualche mese fa o qualche anno fa, ci avrebbero spaventato; che riescono a fare in tempo reale delle cose straordinarie. Parliamo di immagini, video testi. Scrivono, pubblicano, traducono, reinterpretano, fanno di tutto in tempo reale e quindi ogni testo e ogni immagine non è più di proprietà di nessuno, perché può essere alterata, senza che l’originario proprietario se ne possa rendere conto. Faccio un esempio: se prendo un articolo lo faccio processare all’intelligenza artificiale (copio e lo incollo) lo faccio uscire fuori in una veste nuova, rielaborata con altri parole, con altri vocaboli, con un altro tono che decido io.
Intelligenza artificiale e il diritto d’autore
E quindi, in realtà, mi sono appropriato di un diritto d’autore senza aver fatto nessun tipo di fatica. Ecco, questo è il vero rischio dell’intelligenza artificiale. Che nascano, ma questo già sta avvenendo, articolisti, blogger, giornalisti, pseudo scrittori che si appropriano del lavoro degli altri semplicemente modificandolo, o meglio facendolo modificare da un efficientissimo aiutante virtuale.
Un assistente che non commettere errori e fa il lavoro meglio di ogni altro. Accede a tutto lo scibile degli scritti pescando da un data base praticamente illimitato.
Al tempo stesso, mestieri storici sono minacciati fortemente, ma non in un prossimo futuro, nell’immediato futuro.
Alcune professioni sono a rischio
Pensiamo al mestiere di giudice di pace, di avvocato di giornalista, di pubblicista ad esempio. Ebbene, l’intelligenza artificiale è già in grado di sostituire queste figure. Oltretutto, senza incorrere in grandi margini di errore come invece avviene per l’essere umano.
Un avvocato che deve preparare una causa su un certo argomento, quante ore di studio deve spendere per raccogliere la documentazione esistente in materia, studiare la giurisprudenza, interpretare i codici, fare la sua relazione, creare la sua arringa, eccetera eccetera.
Ebbene, l’intelligenza artificiale basata su un archivio in cui vengano inserite tutte le sentenze, tutta la giurisprudenza, tutti i riferimenti di legge, eccetera, farebbe lo stesso in tempo reale.
Ma, la cosa straordinaria che mi ha lasciato senza parole è che l’interazione con il chatbot di Chat Gpt permette di modellare, di modificare, di cambiare, di gestire il tono di quello che noi stiamo elaborando.
Questa è una cosa nuova, una cosa straordinaria, una cosa impagabile. Mi chiedo, e lo faccio da blogger e da scrittore, come si farà a capire la differenza tra uno che ha prodotto del contenuto attraverso la sua creatività e la sua cultura ed uno che invece ha copiato e ha semplicemente rielaborato il lavoro di un altro?
Questo è il vero problema che sta già nascendo.
Già tutelare il diritto d’autore era complicato, in questo modo diventa impossibile.
Straordinarie nuove applicazioni e sviluppi
Badate bene, tutto questo è applicabile non solo alle immagini e ai testi, ma anche alla musica, alla creazione di canzoni e all’alterazione di testi e di note.
Quindi, il problema si ripropone per tutte le categorie creative.
Ho provato a titolo sperimentale ad inserire un mio testo che pensavo fosse praticamente perfetto dal mio punto di vista.
E invece, l’intelligenza artificiale, ne ha tirato fuori uno migliore. Lo ha rielaborato in maniera perfetta, migliorandolo sia nel tono che nella scrittura e utilizzando un vocabolario più vasto ed appropriato. Ognuno di noi, infatti, si dice che per quanto colto possa essere, utilizzi un certo numero di parole, un certo numero di vocaboli e di verbi.
L’intelligenza artificiale utilizza tutti quelli esisetente e non ha limiti e quindi non può che essere più potente. Più colta? Più corretta nelle esposizioni?
L’intelligenza artificiale non fa solo questo, scrive in codice, elabora tabelle, mette in tempo reale a nostra disposizioni milioni di informazioni storiche e di dati economici, finanziari, culturali.
Può venire, con un semplice tasto di ampliamento, collegata ad internet e quindi pesca non solo dall’enorme data base di cui è dotata, ma anche dai milioni di siti internet e dai miliardi di dati del web. Nessun cervello umano potrebbe contenere neanche una minima parte di tutti quei dati. Rilasciati in tempo reale senza margini di errore.
Cosa ci aspetta con l’intelligenza artificiale
Ecco, con questo articolo, non voglio spaventare nessuno, voglio semplicemente sollecitare te che stai leggendo e che magari ti sei fermato a sentire quello che si dice solo marginalmente, a toccare con mano che cos’è questa intelligenza artificiale.
A provare a testarla personalmente per rendersi conto effettivamente di quanto può essere utile ed efficace. Inoltre, ciò che oggi noi facevamo con i normali motori di ricerca, può farlo per noi la chatbot di Chat gpt.
Lo fa molto meglio di noi e in tempi molto più rapidii.
Come sappiamo, lo stesso management di Google ha richiamato i vecchi fondatori, spaventandosi di tutto questo. Se ci pensate bene, un chatbot di intelligenza artificiale può in tutto e per tutto sostituire un browser o diventare una sua alternativa.
E questo potrebbe incidere su tanti fattori, ad esempio sulla SEO (Search Engineering. Optimization) quella disciplina che permette di andare tra i primi posti delle liste di ricerca su cui sono basate le Authority dei siti internet. Su cui sono basate le tariffe pubblicitarie e su cui sono calcolati i valori economici dei siti informatici.
Ecco, non c’è che da accogliere a braccia aperte questa straordinaria innovazione, questa rivoluzione industriale incredibile.
Tuttavia, ognuno deve cercare di capire come sfruttarla a proprio favore, senza spaventarsi, cercando di immaginare in futuro cosa possa significare in termini di minaccia alle nostre attività o in termini di rilancio delle nostre attività.
Chi c’è dietro tutto questo?
C’è il solito Elon Musk. Il quale, dopo aver reinventato l’auto elettrica, le missioni nello spazio, aver fornito con i satelliti la linea internet al mondo, dopo aver acquistato Twitter, dopo aver fondato Open AI e (proprietaria di Chat Gpt), ha deciso di fondare un’altra società di intelligenza artificiale TrustGpt per dire la sua integrando tutte le sue attività strategiche.
Ci siamo chiesti perché lo ha fatto? Che risponda ad un progetto ben preciso?
Cosa potrà fare unendo il controllo dell’intelligenza artificiale con uno dei social più potenti del mondo (Twitter) e Neuralink, una delle società che sta facendo ricerca sulle applicazioni dirette della tecnologia sul cervello umano?
Non oso immaginarlo, pensate solo se riuscisse veramente a collegare l’intelligenza artificiale all’intelligenza umana attraverso la sua società di ricerca Neuralink.
Inquietante.
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