Educazione finanziaria principianti

Educazione finanziaria per principianti

Quando parliamo di Educazione Finanziaria, chi ci segue da tempo lo sa, prendiamo in considerazione una branca particolare della formazione dell’uomo moderno che è totalmente sottovalutata. L’educazione finanziaria per principianti e non, dovrebbe avere più spazio.

Vuoi sapere qual è il più terribile paradosso dei nostri tempi?

Non si tratta tanto del fatto che abbiamo raggiunto un livello di sviluppo elevatissimo in ogni settore, quanto che le persone continuano a morire di fame.

Come vedrai, questo paradosso deriva direttamente da uno ancora maggiore: si continua a dire che l’educazione è tutto, ma questa resta ancorata a vecchi stereotipi e a modelli antiquati e inappropriati.

Non si tratta dell’incipit di una teoria complottista: se sei in cerca di una risposta fantasma ai problemi quotidiani, allora l’educazione finanziaria non fa per te.

Si tratta di scienza, e più precisamente di scienza dei soldi. Comprendere come si comporta il denaro, quali sono le sue abitudini e di come sfruttare questo per concedersi una vita piena e senza ansie inutili: ecco cos’è l’educazione finanziaria.

Cosa non è l’educazione finanziaria

Un buon modo per definire l’educazione finanziaria è partire dallo smantellamento di tutti i principali pregiudizi al riguardo. Un percorso inverso che ti può aiutare a comprendere i punti cardini dell’educazione finanziaria dei nostri tempi.

In primis partiamo col dirti che l’educazione finanziaria non è un modo per fare soldi: non si tratta né di un trucco né di una magia per vedere il proprio portafogli gonfiarsi in poco tempo e passare, come dicevano i latini per aspera ad astra, dalla contingenza alle stelle.

L’educazione finanziaria è un modo per rendere più efficiente l’impiego del denaro: gli scopi per cui vorrai utilizzarlo sta a te deciderli.

Rendere più efficiente l’impiego del denaro significa evitare spese che si possono evitare, ma delle quali si è inconsapevoli.

In secondo luogo, l’educazione finanziaria seria, quella che ha alle spalle studi e teorizzazioni da parte dei maggiori studiosi del denaro di oggi, e non i sedicenti guru dell’ultima ora, improvvisatisi tali, va contro il senso comune per tutto ciò che concerne il denaro.

Bisogna, quindi, abbandonare i vecchi precetti che portavano a conservare il denaro, a custodirlo in un conto corrente, o vecchie abitudini di investimento. Il denaro oggi, è bene che lo sappia, è liquido: deve essere mantenuto in corso.

Un nuovo denaro: il cash flow

Il vecchio concetto enfatico di Real Estate, che indica in generale il settore immobiliare, e che riassume complessivamente una concezione del denaro che ha formato più di una generazione, è mutato.

Fino alla seconda metà del Novecento, infatti, si manteneva intatta la concezione per cui l’immobiliare rappresentava la migliore forma di investimento: famiglie su famiglie si prodigavano per l’acquisto di una seconda casa, passavano decenni a pagare un mutuo in modo da poter lasciarla in eredità.

Si trattava di un investimento più che conveniente in quanto il mercato immobiliare era in crescita e la seconda casa, dopo anni e anni, spesso aveva un prezzo di mercato maggiore rispetto a quello d’acquisto.

Adesso le cose sono molto cambiate: acquistare una seconda casa rappresenta solo il punto di partenza di un buon investimento e non il suo punto di arrivo.

Alla base dell’educazione finanziaria moderna, infatti, vi è il concetto di cash flow, ovvero del movimento del denaro. Il valore del denaro gli deriva dal suo essere in costante movimento.

Come?

Ebbene, attraverso l’importantissimo strumento del debito!

Debito: il buono e il cattivo

Un altro precetto fondamentale della mentalità di mezzo secolo fa era che i debiti fossero tutti da estinguere e che, in generale, era meglio non farsene.

Avere un debito era visto come una macchia sulla fedina penale finanziaria e per questo, anche se si era costretti a chiedere un mutuo o un finanziamento, si provvedeva immediatamente ad estinguerlo, dedicando al suo pagamento parte dei soldi dello stipendio.

Oggi il debito non è più quella bestia malefica che era una volta, anzi, i debiti sono uno dei pilastri su cui si regge l’intera economia.

Più che una palla al piede, il debito è una opportunità: i mutui servono a mettere in circolo i soldi e i prestiti finalizzati ad altri acquisti permettono di creare nuove entrate.

Se tutto questo ti lascia allibito, non sorprenderti: siamo stati abituati a pensare che i debiti fossero una cosa cattiva, un sintomo del fallimento.
Avere sulle proprie spalle un debito, nell’immaginario collettivo, infatti, è associato all’ansia di doverlo dissolvere e alle privazioni necessarie al pagamento della rata.

Questo perché manca il concetto di cash flow: un debito non è più una cosa statica ma è parte integrante del processo di mobilitazione del denaro.

Un debito cattivo, dunque, è quello che è lasciato lì, fermo, a pendere sulla tua testa come una spada di Damocle, pronta a ghigliottinarti.
Sono debiti che non sono stati reinvestiti o che non possono essere rimessi in circolo, come i debiti contratti con l’uso di carte di credito o con finanziamenti finalizzati all’istruzione.

“I debiti cattivi sono quelli che per essere estinti attingono direttamente alle tue tasche“.

I debiti buoni, invece, sono quelli che ti permettono di ricavare soldi nel mentre li ripaghi. Come?

Ebbene, pensa alla vecchia abitudine di acquisto della seconda casa, che magari i tuoi genitori o i tuoi nonni hanno fatto.
Dopo l’acquisto della casa, che magari hanno usato come casa vacanze o hanno donato ad uno dei figli in occasione del matrimonio o di altre occorrenze speciali, infatti, quel debito si è trasformato da debito potenzialmente buono in debito cattivo, che veniva staticamente ripagato negli anni.

Acquistando un immobile, ne acquisti il possesso: quella casa sarà tua per sempre, ma se ne hai già una? Devi aspettare che i tuoi figli crescano, e nel frattempo?

Secondo le dinamiche del cash flow, un immobile permette di ricavare profitti nel mentre ripaghi il mutuo reinvestendolo: invece di lasciarlo lì, fermo, lo si affitta!

Questo è un debito buono: parte dell’affitto serve a pagare le rate del mutuo, parte, invece, costituisce entrate costanti.

Denaro immobile: denaro inutile

Il denaro che resta a riposare in un conto corrente è denaro inutile: denaro per cui vieni tassato e, soprattutto, denaro che verrà piano piano eroso dalle tariffe bancarie per il mantenimento del conto corrente.

Pensaci: quanti conti correnti o conti deposito non presentano spese di gestione, e quale è la soglia massima di capitale che permettono di depositare?

Vediamo che inizi a capire!

ll primo precetto più importante che ogni educazione finanziaria seria per principianti prende in considerazione, ancor prima di iniziare a parlare di psicologia del denaro, è la liquidità dei soldi: come le acque di un torrente, se smettono di fluire si trasformano in palude e rendono malsano il terreno.

Psicologia del denaro: una realtà da non sottovalutare

Ecco, siamo arrivati al punto cruciale.

Facciamo un salto indietro di cinquanta anni fa: se qualcuno avesse parlato ai tuoi genitori o ai tuoi nonni di psicologia del denaro, probabilmente lo avrebbero preso per pazzo. Che bisogno c’era di parlare di qualcosa del genere quando i mercati erano in costante crescita, l’immobiliare era solido come una roccia e le opportunità di lavoro piovevano letteralmente dal cielo?

Spendere e guadagnare allora erano quasi sinonimi: oggi, se spendi più di quanto non guadagni, in poco tempo rischi di dover dormire nei sedili posteriori della tua auto e di presentarti alle mense della Caritas per un pasto caldo.

Il punto è che la psicologia del denaro ha iniziato a ricoprire un’importanza fondamentale a partire dalle prime avvisaglie di deficit del sistema finanziario, ovvero a partire dalle grosse crisi dal ’79 a oggi.

A trarre vantaggio da un’approfondita conoscenza della psicologia del denaro non sono stati solo i grossi investitori, ma anche le persone comuni che, così, hanno potuto migliorare decisamente il proprio stile di vita.

Questa disciplina si fonda su due assunti di base:

1.      Il denaro è merce in senso enfatico

Ovvero, i soldi sono il vero e proprio prototipo della merce, e questo è talmente ovvio che ormai non ci si pensa più. I soldi si possono acquistare, si possono accumulare e si possono adorare come se fossero feticci.

Non a caso uno dei frutti più geniali della mente parodistica di Walt Disney fu zio Paperone, caricatura della furia accumulatrice che è propria del denaro. Se si cede al suo fascino, si diventa dipendenti dai soldi non meno di quanto non lo si possa essere da una qualsiasi droga.

L’aspetto di questa questione che ci interessa, tuttavia, è il fatto che, essendo anch’esso merce, come la merce è costituito da un valore d’uso e un valore feticistico.

Il valore d’uso del denaro è l’unico che ci deve riguardare, l’unico che può essere preso in considerazione da una vera educazione finanziaria. I soldi, lo ripetiamo, sono solo uno strumento!

2.      Il denaro produce coscienza

Questo aspetto riguarda il suo valore feticistico. Il denaro produce coscienza nel senso che, una volta che ammalia il soggetto, lo zio Paperone di turno, ne condiziona attivamente pensieri, considerazioni, stile di vita e anche il carattere.

In quanto merce paradossale (che compra e può essere comprata), i soldi hanno una eccezionale affinità con il potere, e da qui la loro eccezionale capacità di sedurre la mente.

Ti sei mai chiesto perché vi è un enorme differenza a livello emotivo se hai a disposizione 10 euro per comprare un paio di auricolari, o se hai un paio di auricolari da 10 euro ma nessun soldo in tasca?

Il denaro è affine al potere, e noi usiamo questo potere per garantirci la libertà. Per questo motivo è uno strumento così potente.

Ma, rimane sempre uno strumento.

Per un corretto inizio: 3 consigli pratici

Adesso che i concetti fondamentali ti sono chiari, possiamo procedere direttamente con 3 esempi pratici di esercizi di educazione finanziaria.

Si tratta di consigli per il corretto avvio della prassi quotidiana: ovviamente se deciderai di intraprendere questo percorso, ci saranno aspetti che andranno approfonditi.

In generale, tuttavia, questi tre consigli sono validi anche per i più esperti che, semplicemente, ormai li mettono in pratica quasi automaticamente.

1.      Allena la tua forza di volontà

Allenare la propria forza di volontà non si rivelerà utile solo nel campo dell’educazione finanziaria, ma anche e soprattutto in occasione delle tante scelte che dovrai prendere nel corso della tua vita.

Si tratta in definitiva della capacità di decidere veramente ciò che si vuole e quali obiettivi bisogna raggiungere, e di saperli portare a termine.

Per quanto in apparenza non siano direttamente collegati all’educazione finanziaria, avere una volontà forte e decisa è importantissimo per fissare i propri obiettivi e portare a termine l’intera opera di riqualificazione delle tue finanze.

Specialmente se hai appena deciso di smetterla di buttare via i soldi in spese inutili e di costruirti un progetto, molto probabilmente dovrai riconfigurare ex novo l’intera gestione del tuo denaro.

Questo significa dover abbandonare alcune abitudini e sostituirle con altre più efficienti, e per farlo ci vuole molta buona volontà.

Per questo motivo dedica del tempo a te stesso ogni giorno: ripeti tra te e te cosa vuoi fare, quali obiettivi vuoi raggiungere e i tuoi progressi quotidiani.

Si tratta di un esercizio semplice che ti aiuterà ad essere più sicuro di te: i risultati non si vedranno solo per quel che riguarda la finanze ma anche nei molteplici aspetti della quotidianità.

2.      Definisci il tuo stile di vita

I soldi si commisurano al tuo stile di vita: se adori concederti ogni svago, allora necessiterai di tanti soldi mentre, invece, se propendi verso uno stile di vita più sobrio, le tue esigenze saranno di gran lunga meno dispendiose.

Definire il proprio stile di vita è essenziale per riuscire a determinare le spese che si vogliono affrontare, i soldi che ti sono indispensabili e quelli che, superflui, possono essere dedicati ad altro (investirli di nuovo, in modo da garantirti il cash flow di cui sopra, o dedicarli al piacere personale, come una bella vacanza).

Definire il proprio stile di vita e allenare la propria forza di volontà sono le due difese fondamentali contro il potere ammaliante del denaro.

Se sai cosa vuoi e sai cosa fare, i soldi non ti riusciranno a condizionare. Si inseriranno come tasselli di un puzzle la cui figura è stata già definita.

Per fare ciò, organizza le tue giornate: non vuol dire che dovrai pianificare tutto in quanto lasciare spazio e tempo agli imprevisti fa già di per sé parte di una buona organizzazione.

Organizzare tutto significa riconoscere quali sono gli elementi fondamentali della giornata e incastrarli perfettamente in modo da non stressarti.

3.      Ripartisci il tuo portafogli

Ecco che si entra nel vivo dell’educazione finanziaria, nel punto in cui le pratiche precedenti hanno già mostrato i primi risultati e ti senti pronto ad applicarli al campo prettamente finanziario.

La ripartizione del portafogli comporta stabilire quali entrate saranno destinate alle spese necessarie, quali alle spese accessorie e quali, invece, ad attività secondarie che possono essere investimenti o svaghi.

La cosa importante da ricordare è che nessun atteggiamento verso il denaro è tanto sbagliato quanto quello di spenderlo finché se ne ha e poi tirare la cinghia quando non lo si ha più.

Per questo alla ripartizione del portafogli può tornare estremamente utile il debito, di cui abbiamo parlato sopra: il debito di per sé aiuta fin da subito a ripartire il portafogli e a individuare almeno 3 classi diverse a cui destinare il tuo denaro.

Facciamo un esempio:

vuoi acquistare un’altra macchina. Quella che hai ha fatto il suo corso, oppure, più semplicemente, vuoi aggiungere al tuo garage una vettura che hai sempre sognato, un modello particolarmente sportivo.

Puoi decidere di risparmiare per anni e poi acquistarlo (ovvero la soluzione di un modello di educazione finanziaria antiquato): in questo caso ti troverai a fare sacrifici per anni e anni e a continuare a farli per via delle spese che una seconda macchina comporta.

Puoi decidere di affittarla: una spesa mensile che però non produce utili ma che è temporanea, ovvero puoi sempre decidere di non confermare l’affitto e concludere così la tua esperienza.
Si tratta di una soluzione ignava in quanto non si prende una chiara posizione e si continua, nel frattempo, a perdere soldi.

Puoi decidere di attuare una soluzione liquida, che mantenga costante il flusso di denaro. Ovvero, potresti chiedere un prestito di finanziamento per l’acquisto (un debito buono) e affittare periodicamente l’auto: con i soldi dell’affitto ripagherai il debito e ricaverai un piccolo profitto, ma nel frattempo l’auto è tua.

Si è trasformata da un debito cattivo (un debito statico a tuo carico) ad un debito buono, ovvero un debito che produce utili.

Questo è solo uno dei tanti esempi di investimenti verso i quali indirizzare parte del tuo portafogli. Si tratta di un modo intelligente e alternativo per pianificare le tue spese e diversificare le tue entrate.

In conclusione

Con questa introduzione all’educazione finanziaria per principianti ti abbiamo mostrato brevemente i principali concetti dell’argomento e speriamo ci sia riuscito l’intento di farti comprendere quanto sia importante pensare diversamente ai propri soldi.

Pensare al denaro in accordo con i tempi è il modo più efficiente di realizzare, passo dopo passo, la vita che si vuole vivere, stando allo stesso tempo in armonia con sé e con gli altri.

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