Crowdfunding: come finanziare una start up
Come finanziare una startup innovativa col crowdfunding, come farsi finanziare un’idea, come farsi finanziare un progetto.
Questi sono gli interrogativi più in voga tra i giovani imprenditori o tra coloro che, stanchi di un lavoro dipendente o di una attività oramai divenuta insopportabile, cercano nuovi orizzonti imprenditoriali.
Magari desiderano raccogliere soldi per un progetto, finanziare un idea, hanno raccolto per anni e li hanno in un cassetto, progetti da finanziare, e non hanno mai trovato sbocchi prendendo in faccia soltanto dei “NO”.
Questa storia mi ricorda assai da vicino quella dei giovani scrittori che fino a poco tempo fa non trovavano sbocchi, rinunciavano ai loro progetti, venivano ricattati dalle case editrici che rimandavano indietro i loro manoscritti senza concedere speranze.
Dove per pubblicare un libro dovevi avere soldi tuoi e rischiarli. Oppure, ma solo se eri fortunato, un editore si prendeva la tua opera e si arricchiva consegnandoti degli irrisori diritti d’autore.
Questi autori e scrittori, oggi, possono liberamente esprimersi attraverso il self publishing (come scrivere libri) senza vincoli e senza molti soldi e soprattutto senza ricatti e padroni.
Crowdfunding: come finanzio nuove idee ?
Esistono, anche se poco conosciuti, degli strumenti nuovi, di origine anglosassone, già sperimentati in altri paesi, che via via si stanno affermando anche da noi.
Parliamo di crowdfunding e di piattaforme on line, di come finanziare un progetto imprenditoriale, di come finanziare una startup, di come finanziare nuove idee, ma facciamo prima un passo indietro.
A chi si richiedono i finanziamenti, da sempre, se non alle banche?
Bene, avete provato ad entrare in una una qualsiasi banca e chiedere:
“Buongiorno, ho una start up da finanziare, vorrei finanziare una nuova impresa, basata su una straordinaria idea innovativa, mi concedete un finanziamento?”
Come vi hanno guardato?
Nelle banche del nostro paese, le domande per finanziare idee e progetti, trovano da sempre la solita risposta:
–trovati un finanziatore (che però in cambio del denaro si prende la maggioranza dell’azienda!)
–ipoteca la casa, se ne hai una o quella dei tuoi parenti.
–trova qualcuno che garantisca per te (attraverso una fideiussione). Sembra facile!
In Gran Bretagna, in Canada o in qualche altro stato del mondo anglosassone potresti chiedere i soldi alle banche o al venture capital ed avere buone possibilità di ottenere un finanziamento. Nel nostro paese no!
Se ti presenti in banca con un progetto nuovo da finanziare e non hai le spalle grosse non ti prendono neanche in considerazione, sei fortunato se per lo meno ti stanno a sentire.
Purtroppo è sempre stato così.
Un paese ricco di creatività
Eppure viviamo in un paese ricco di idee… pieno di brillanti cervelli, di gente creativa, dove da sempre nascono e si formano i migliori progetti imprenditoriali e c’è grande effervescenza intellettuale.
Ma non bastano le idee e l’entusiasmo, ci vuole il denaro.
Sapete che i più importanti brevetti a livello internazionale sono spesso nati in Italia e poi, acquistati o venduti all’estero, sono diventati un grande successo?
Potrei citare moltissimi casi, dal brevetto del common rail (il sistema di alimentazione innovativa per i motori diesel inventato dalla Magneti Marelli e poi ceduto ai tedeschi della Bosch) al brevetto del treno Pendolino, convoglio più veloce del 35% in curva grazie ad un sistema ad assetto variabile, poi ceduto ai francesi e a tante altre eccellenze.
Siamo tutti in attesa che cambi qualcosa, che le idee innovative trovino i giusti canali di sviluppo e si possano finanziare anche da noi senza vincoli e con minori difficoltà.
Per questo parleremo di quelle nuove formule che bypassano l’intervento istituzionale di una banca, intermediario che da sempre è delegato a finanziare le imprese.
Ma non sempre lo ha fatto nel modo migliore e quando lo fa, richiede concrete garanzie.
Molti sostengono che le banche italiane finanzino chi ha già i soldi e le garanzie ed in parte è vero.
Chi è giovane ed ha delle idee, spesso non ha i quattrini necessari ad attuarle. Se volete conoscere una bella storia, che ci insegna come invece si dovrebbe fare, come le banche dovrebbero agire, leggete la storia di Amedeo Peter Giannini un grande banchiere italiano per lo più (solo da noi in Italia) sconosciuto.
Concedetemi una piccola citazione:
Mi trovavo l’estate scorsa in Sicilia per qualche giorno di vacanza, quando entro in una “arancineria siciliana” e chiedo una birra.
Il proprietario mi consiglia una birra buonissima, mai vista prima.
“Non l’ho mai sentita” gli dico.
E lui in poche parole mi racconta la storia del brand:
un ragazzo di un noto paese siciliano presentò in Italia il progetto per produrre una birra e glielo bocciarono.
Poi si recò in Germania dove invece gli finanziarono l’idea e lui, per rivalersi, chiamò la birra con il nome della sua città natale, solo che ora è una birra d’importazione, che sta avendo un buon successo proprio nel nostro paese. Si è persa un’altra buona occasione!
Quante storie come questa ci sono?
Come finanziare una start up in Italia col crowdfunding
Come finanzio la mia start up?
Dove trovo i soldi necessari per sostenere l’investimento iniziale?
Ho notato che spesso ci sono le possibilità, ci sono le leggi, ci sono i supporti finanziari, ma non c’è divulgazione nè istruzione di come fare (quella che io chiamo educazione finanziaria appunto), nè esiste la volontà di diffondere al grande pubblico queste opportunità.
Spesso molte iniziative interessanti rimangono sulla carta, le leggi rimangono inattuate, i fondi stanziati non vengono utilizzati.
L’ Italia è il solo paese europeo che rimanda indietro ogni anno miliardi di euro all’Europa perchè non è in grado di spenderli. Ed io, toccando con mano un progetto, ho verificato che è quasi impossibile accedere a questi fondi, affogati nella infinita e interminabile burocrazia, se non avvalendosi di decine di consulenti che svolgano le tantissime incombenze burocratiche richieste.
Spero di parlare di questo in un prossimo articolo.
E così rimandiamo i soldi indietro!
Che peccato!
Pochi (ne sono sicuro!) sanno che nel nostro paese dal 2012 esistono delle agevolazioni sulle start up innovative, che esistono fondi di garanzia creati per le piccole medie imprese, che è stato regolamentato (il nostro è stato il primo paese a farlo in Europa!) il crowdfunding.
Tutti strumenti idonei a risolvere i problemi di finanziabilità di una nuova impresa e di una nuova idea.
…solo che non è così facile…
Neanche per gli addetti ai lavori, figuriamoci per i giovani imprenditori.
Per fortuna nascono aziende di coworking, dove si mettono in sinergia le forze per lanciare idee e start up, e questo è un fenomeno in ascesa. Lo strumento del crowdfunding sta prendendo piede anche in Italia.
Prendiamo atto finalmente che, oltre ai normali canali bancari, c’è un altro modo per potersi finanziare ed avviare una propria start up: la cosiddetta finanza partecipativa (o crowfunding ).
Il crowdfunding
Come si pronuncia?
Ho provato a digitare questo termine in varie declinazioni e sempre ho trovato qualcosa, segno che questa parola viene storpiata in molti modi : crowdfunding crowfunding crowd funding crowd founding crow funding crownfunding crownfounding crowfonding … ma attenzione il termine esatto è crowdfunding.
Anche se per noi italiani non è semplice scriverlo e pronunciarlo:
Crowdfunding significa in sostanza raccolta di fondi.
Di cosa si tratta esattamente?
Se poniamo questa domanda a qualche operatore finanziario (provateci) le risposte sono vaghe e approssimative.
C’è poca voglia di aggiornarsi. I nuovi strumenti stentano a diffondersi.
L’Italia è agli ultimi posti nell’utilizzo della finanza partecipativa, nonostante sia stata tra le prime nazioni a regolamentarla, ma per fortuna c’è una certa effervescenza negli ultimi 2 anni, a giudicare dalle nuove piattaforme web, che sono piattaforme crowdfunding registrate in Italia (vedi dopo).
Il crowdfounding comincia ad essere uno strumento conosciuto sia sul web che tra i giovani che avviano start up, sia tra gli investitori all’avanguardia che non si fidano più dei canali d’investimento tradizionali.
Ma fermiamoci un momento…
Come è nata questa formula?
Come è regolata?
Una prima indagine ci porta sul sito ufficiale della Consob che stavolta ha realizzato una importante iniziativa di divulgazione di questo sistema di finanziamento.
Ne fissa i parametri legislativi, ne spiega il funzionamento, tiene gli appositi registri delle aziende autorizzate a svolgere tali attività.
Il crowfunding si realizza principalmente su piattaforme web, ecco perchè è conosciuto solo dai più giovani.
Esistono già diverse piattaforme crowdfunding italiane, dove ognuno può navigare, proporre un progetto agli investitori e raccogliere fondi.
E gli investitori, di tutte le categorie, possono ricercare autonomamente le attività e le imprese su cui puntare.
Accollandosi, insieme agli ideatori dell’impresa, il solo rischio imprenditoriale.
Ma il tutto si svolge all’interno di regole istituzionali che garantiscono la serietà e la sicurezza degli investimenti.
Il registro ufficiale delle imprese autorizzate dalla legge a svolgere questa attività di crowfunding, tenuto dalla Consob, presenta ad oggi (Luglio 2018) 28 aziende iscritte, per lo più del nord Italia e metà delle quali nate nel biennio 2017/2018, segno che il settore sta rapidamente crescendo.
4 tipi di crowdfunding
-Equity crowdfunding (l’investitore in pratica diventa socio)…è la formula più diffusa…
-Lending crowdfunding (l’investitore presta il denaro che gli verrà restituito e remunerato)
-Reward crowdfunding (il sostenitore riceve una ricompensa in natura, materiale, simbolica, o un oggetto o servizio relativo al progetto finanziato)
-Donation crowdfunding (il sostenitore partecipa ad una causa in cui crede donando fondi al progetto)
Quello di cui parleremo in questo primo articolo è il crowfunding più diffuso e regolamentato: l’ equity crowdfunding, dove l’investitore può entrare a far parte del capitale sociale di una nuova start up, che magari diventerà la nuova Amazon o la nuova idea del futuro…chissà…
Vediamo come funzionano queste piattaforme
L’investitore entra sul sito, si registra, sceglie l’idea che gli piace, la valuta attraverso la spiegazione e la documentazione messa on line, e investe.
In modo rapido e immediato.
Gli ideatori otterranno il loro finanziamento e potranno avviare l’attività.
Se la start up avrà successo e crescerà di valore, l’investitore avrà il suo profitto.
E’ chiaro che ci sono alcuni aspetti che diventano fondamentali:
-il modo in cui l’idea viene presentata
-gli elementi e le spiegazioni a supporto
-i dati e i valori (business plan) che formano il convincimento dell’investitore a dare apporto economico alla start up.
E’ su questi elementi che io rivolgerei la maggiore attenzione.
Sul lavoro di preparazione, progettazione e presentazione dell’iniziativa.
E qui ogni “arte del convincimento” viene messa alla prova, l’idea deve essere attrattiva e chi investe
deve sposare l’idea ed innamorarsi del progetto.
Le piattaforme crowdfunding
Queste le principali piattaforme attualmente operative nell’Equity crowdfunding e con progetti attivi:
-actioncrowd
-backtowork24
-crowfoundme
-investi-re
-cofyp
-muumlab
-nextequity
-opstart
-starsup
-200crowd
-wearestarting
-Indiegogo
-Kickstarter
…che si occupano di immobiliare
-Recrowd
-house4crowd (piattaforma di c. immobiliare, non trovi i progetti on line devi scrivere e ti contattano)
-valliance.eu (immobiliare)
…quelle in partenza o appena partite
molte altre stanno partendo, hanno lavori in corso, non hanno ancora una quantità interessante di progetti. Sono per lo più nuove piattaforme in attivazione, spesso di recente costituzione, che entreranno prossimamente sul mercato.
-concreteinvesting (immobiliare…sta partendo…)
-crowdinvestitalia (sta partendo…)
-ecomill (è del 2014 ma deve ancora partire…)
-europacrowd (deve ancora partire…sta popolando i progetti…)
-extrafin (2018 non c’è ancora il sito on line…)
-fundera (non sembra avere ancora progetti in offerta sul sito)
-thebestequity (lavori in corso…)
-ideacrowfounding (non è on line ancora…)
-italyfounding (non è ancora on line…)
-lifeseeder(deve essere lanciata)
-leonardoequity (da poco…)
…e molte altre internazionali
Il settore si sta velocemente popolando!
La normativa fiscale
Abbiamo già rilevato che non siamo in un paese facile, dove ci si deve sempre rivolgere ad un consulente per gli aspetti fiscali ed amministrativi.
Questo settore, che dal 2012 si evolve, ogni anno subisce variazioni di natura fiscale e pertanto non ci addentreremo in complesse enunciazioni.
Sarà opportuno approfondire questo aspetto se si intende procedere con la presentazione di un progetto o con un investimento.
Le principali piattaforme assistono sia l’investitore che i proponenti, con l’adeguamento delle normative fiscali.
Confidiamo in una generale semplificazione del settore cosa che lo diffonderebbe a tutti…
Persone fisiche: il limite di importo da investire fissato per le persone fisiche è di 500.000 euro per ogni anno.
Su ogni investimento si usufruisce di una agevolazione fiscale del 19% (del 25% se la Start up ha una vocazione sociale o un contenuto altamente tecnologico in campo energetico), se l’investimento viene mantenuto per almeno 2 anni.
Società: il limite fissato per le società è 1.800.000,00 euro.
E’ possibile detrarre dall’imponibile il 20% del capitale investito nelle start up (27% per le start up a vocazione sociale o tecnologica nel campo energetico), se l’investimento viene mantenuto per almeno 2 anni.
Come attuare un progetto in crowdfunding
Come sapete sono del settore, vengo dalla banca, il mio lavoro è proprio quello di valutare le aziende e i loro progetti imprenditoriali, decidendo se affidare o meno l’impresa.
Ebbene per diversi giorni ho navigato tra le varie piattaforme per approfondire le tipologie e per vedere quale fosse il livello tecnico impiegato nei progetti.
Devo rilevare che alcuni sono ben fatti e ben strutturati, convincono.
Ma altri richiederebbero l’intervento di una mano esperta, che organizzasse meglio l’offerta agli investitori.
Successivamente approfondiremo questo punto fornendo i singoli strumenti necessari ad attuare un progetto, a presentarlo, a” piazzarlo” sul mercato.
Crowdfunding : cosa ti serve per attuare un progetto
Ma cosa serve, a parte l’idea, per utilizzare il crowdfunding per una start up?
Innanzitutto devi essere già o diventarlo, un imprenditore.
Magari sei già un imprenditore ed hai già tentato di aprire una attività oppure ne vuoi mettere su una del tutto nuova: lanciare una attività imprenditoriale.
In tutti i casi devi sapere cosa significa essere imprenditore:
“un imprenditore è colui che organizza i fattori produttivi al fine di produrre o vendere beni e servizi…assumendosi il rischio d’impresa”
Ti serve una organizzazione della tua impresa e del tuo business (ci sono consulenti specializzati che ti aiutano).
Ti serve un business plan (determinante!) ed una convincente presentazione che dimostri la validità del tuo progetto.
Su questi elementi e solo su questi si baseranno gli investitori sulla piattaforma di crowdfunding per effettuare la loro scelta di finanziare il progetto.
Quindi il consiglio è di investire sull’attività preparatoria i giusti mezzi per rendere il tutto perfetto ed appetibile.
Buon lavoro