Colossi digitali: attaccheranno le banche?
Colossi digitali: attaccheranno le banche?
Si profila una mutazione genetica dei colossi digitali tipo Facebook, Google ed Amazon verso il settore bancario e finanziario.
I banchieri, presuntuosi ed arroganti, hanno sottovalutato il problema e non si stanno adeguando.
Le banche sono diventate, improvvisamente, imprese obsolete e piene di problemi.
Questa situazione nasce con la progressiva eliminazione di alcuni privilegi come il segreto bancario, con lo svilimento delle licenze bancarie e la deregulation nel settore.
Tutto ciò fa perdere terreno alle banche tradizionali ogni giorno che passa.
L’era digitale ha reso obsoleti gli sportelli bancari e preistorici i vecchi sistemi di pagamento e di trasferimento del denaro.
Gli sportelli bancari erano più di 30.000 e stanno progressivamente diminuendo. Si ipotizza che, a breve, scenderanno a 20.000, ma forse diminuiranno ancora. Alcune grandi banche hanno piani di riduzione e avranno 1/3 degli sportelli che avevano prima.
Strategicamente, se oggi guardi le banche e le imprese digitali, ti accorgi del grande gap che esiste tra loro.
Le banche, indebitate, sull’orlo del default e piene di problemi, si contrappongono alle imprese digitali. Quest’ultime, senza strutture, sono ricche, debordanti di liquidità, senza dipendenti e con milioni di clienti fidelizzati.
Qual è il passo successivo?
I colossi digitali sbarcheranno sul mercato bancario e si prenderanno il business.
Facebook ha già ottenuto licenze per l’emissione di moneta elettronica, entrando nel mercato dei mezzi di pagamento.
Negli Stati Uniti sia Facebook, con un sistema di pagamento già attivo tra gli utenti, che Amazon, che ha lanciato una carta di credito per i suoi clienti, hanno iniziato questo percorso e sono già avanti…
E con le immense risorse finanziarie che hanno queste imprese, quanto ci metteranno a sbarcare prepotentemente sul mercato bancario e finanziario?
Magari mirando a diventare leader anche in questo settore?
Si ipotizza una facile affermazione del file sharing dei prestiti (“peer to peer”), ossia prestiti concordati direttamente tra gli utenti e senza intermediari.
Come avvenne molti anni fa con la musica, che veniva scaricata direttamente tra gli appassionati.
Ebbene oggi, gli iscritti di un social, potrebbero prestarsi tra loro il denaro direttamente, facendo fuori il sistema creditizio tradizionale.
E poi chissà quale altro sviluppo si può ipotizzare in questo settore……
Si profila l’ingresso di questi colossi digitali sul mercato ed una graduale disintermediazione delle banche e degli operatori tradizionali.
Tutto questo, quanti banchieri lo hanno capito?
E in Italia?
Colossi come Facebook o Amazon potrebbero semplicemente comprare per quattro soldi una delle banche in difficoltà e di fatto sbarcare direttamente nel settore, proponendosi come un competitor temibili e ricchi di liquidità.
Questi colossi del web hanno già miliardi di clienti ai quali offrire facilmente servizi bancari e finanziari.
Già da un sondaggio è emerso che circa il 50% dei millenials farebbero volentieri a meno della banca per aprire un conto sul loro social preferito.
Un grande pericolo per le banche: se non capiscono questo…. è la fine.
Verranno disintermediate (cioè perderanno il cliente) con un clic.
Non è un mistero che Facebook, Amazon e Google studino da banche.
Non abbiamo dubbi che possano rapidamente decidere di entrare sul mercato prepotentemente.
Si annuncia una MUTAZIONE GENETICA DELLE IMPRESE DIGITAL verso la finanza e il mondo bancario.
La rivoluzione digitale non ti aspetta!
La differenza tra l’utilizzo di un social o di una impresa digitale e l’utilizzo di una banca è abissale. “Customer esperience” contro vecchi sistemi obsoleti “old style”.
Il futuro?
Filiali fisiche bancarie sostituite da filiali digitali di Facebook o Amazon o altri colossi, che con un click ti danno tutto…