Il bitcoin è una cryptomoneta. La più importante.
Nasce il 3.1.2009 da Satoshi Nakamoto (non si è certi della sua identità: se sia una persona o un gruppo di persone).
Dopo la grave crisi finanziaria del 2008, Nakamoto voleva creare un nuovo autonomo sistema finanziario, non controllato da nessuna autorità monetaria o sovranazionale.
Una moneta decentralizzata che non dipendesse da nessuna istituzione.
E in fondo, in modo assolutamente geniale, ci è riuscito. Ha creato una tecnologia o meglio un protocollo denominato Blockchain (tecnologia a blocchi), su cui si appoggia il bitcoin e dalla quale non può prescindere.
Le prime quotazioni del bitcoin erano di pochi centesimi. A fine novembre 2017 le quotazioni si sono impennate fino a 10.000 dollari per 1 bitcoin. A metà dicembre ha toccato 20.000 dollari!
Poi è ridisceso…
Bitcoin cryptomoneta … non falsificabile…
Non può essere falsificato, ma, essendo una stringa virtuale, si deve conservare con molta attenzione per evitare furti informatici.
Ha volatilità molto elevata e molti lo cominciano ad accettare in pagamento. All’estero è già molto più diffuso e regolato che non Italia dove siamo ancora molto indietro.
Attenzione: è uno strumento ad alta volatilità e pertanto ad alto rischio. E può, in caso di grandi oscillazioni, divenire illiquido.
Quantità limitata
E’ limitato a 21.000.000 (quantità di bitcoin che si raggiungerà nel 2140).
E’ bloccato nella quantità ma il suo prezzo è governato dalla domanda e dall’offerta, senza che alcuna autorità statale o bancaria possa intervenire ad influenzarne le quotazioni.
Si autodetermina e per questo è visto con molto timore dal mondo della finanza, che ci si sta avvicinando con studi e progetti, oltre che attraverso l’introduzione dei futures.
Viene prodotto (minato – termine mutuato dall’oro) attraverso potenti computer e processori che utilizzando corrente elettrica, certificano i trasferimenti di bitcoin, guadagnando come signoraggio appunto una certa quantità di bitcoin.