Algoritmi cosa sono (mutui e finanziamenti)
Gli algoritmi cosa sono?
In campo finanziario come sono applicati?
Quanto incidono sui mutui e i finanziamenti?
Gli algoritmi matematici o in questo caso gli algoritmi finanziari sono programmi di calcolo che processano le nostre richieste di mutuo o di finanziamento, se parliamo del settore finanziario.
Processano altre informazioni e altri dati se parliamo di altri settori.
Il progresso informatico ha reso conveniente demandare ad un computer, opportunamente programmato, di valutare alcuni processi.
Come ad esempio quelli di concessione del credito.
Attribuendo ai calcoli algoritmici, quelle che una volta erano le valutazioni umane, basate non solo sui numeri ma anche sulle sensazioni, sulle esperienze, e così via.
Anche le nostre azioni sono determinate da un ragionamento, da un calcolo intellettuale, istintivo o meditato. Simile ad un algoritmo. Ma più articolato e più complesso.
Il ragionamento umano non è simile a un algoritmo mentale personale che ci porta all’azione?
Ebbene nel caso specifico stiamo parlando di algoritmi del pensiero, sofisticati, quasi perfetti, perfezionati in millenni di evoluzione della specie…
Cosa ben diversa (…quanto diversa!) sono gli algoritmi di cui vogliamo parlare, che sono entrati, con l’era informatica, nella nostra vita.
Sempre di più…
Nella vita sociale ed economica, in molte nostre attività, siamo sempre più assoggettati ad algoritmi di ogni tipo.
Gli algoritmi finanziari
Gli algoritmi dei mutui e dei finanziamenti più semplicemente detti algoritmi bancari o finanziari, sono determinanti per la concessione o il rifiuto di una richiesta di mutuo o finanziamento presso una banca o una società finanziaria.
A negarci il mutuo è spesso un algoritmo!
Chi ci scarta per un lavoro, può essere un algoritmo!
Ad estrometterci da una graduatoria o da una selezione, può essere un dannatissimo algoritmo!
Siamo tutti classificati, assoggettati a graduatorie, classifiche, scoring, rating di ogni tipo.
Tutte le aziende codificano le nostre caratteristiche e le nostre informazioni senza che noi possiamo intervenire. Lo fanno utilizzando algoritmi, che troppo spesso sono sommari o non completamente efficaci.
Ma siamo tutelati da tutto questo?
Brutta notizia: assolutamente no!
C’è la privacy, il GDPR, le normative sulla riservatezza e sulla conservazione dei dati, ma chi può controllare e sanzionare un algoritmo di calcolo?
Puoi modificarlo, restringerlo nei parametri, far si che orienti le sue preferenze, che escluda dei casi.
Insomma, è programmabile facilmente e può essere indirizzato in ogni direzione, giusta o ingiusta.
E nessuno è autorizzato ad esaminarlo e a sanzionarlo. Lo governano i programmatori…
Non puoi protestare o prendertela con qualcuno. Gli algoritmi non hanno una identità.
L’intervento umano (faccio l’esempio delle banche) è spesso inibito. Lo fanno apposta…
Oggi si tende ad automatizzare tutto. Anche per un problema di costi e di uniformità di trattamento.
Ogni azienda investe sulla digitalizzazione e sui processi di automazione, ed usa gli algoritmi informatici, matematici, finanziari, ecc.
Ma spesso…molto spesso…gli algoritmi sono imprecisi e sommari…posso fare centinaia di esempi al riguardo…
Il vero problema è che, gli algoritmi, per quanto sofisticati, non supportano tutte le eccezioni.
Gli algoritmi: le eccezioni e le differenze
Essi sono la negazione delle differenze umane e delle diversità.
E le differenze, le diversità, le eccezioni, lo sappiamo, sono alla base della genialità e del successo.
Questo avviene sempre di più nella nostra vita sociale ed economica dove tutti processano i nostri dati con algoritmi matematici.
Nel settore dei mutui e dei finanziamenti gli algoritmi hanno velocizzato i processi e facilitato le banche e le finanziarie nella concessione del credito.
Ma quanti danni a persone e a famiglie producono?
Quel è il prezzo da pagare?
Tante persone, non riescono ad ottenere credito proprio perchè non rientrano nella casistica standardizzata prevista da questi algoritmi finanziari.
Esistono nella vita reale, situazioni particolari, che solo una mente umana dotata di tante sfaccettature e di buon senso, può valutare correttamente.
Non certo un calcolo matematico sommario e generalizzato.
Ebbene questo è il problema che sempre di più sta creando disparità tra le persone e provocando danni nel settore finanziario, ma non solo in quello.
Gli algoritmi si possono ingannare?
Certamente!!
Bisogna conoscere i sistemi, il loro funzionamento e soprattutto la loro logica operativa.
Un esperto bancario sa, entro certi limiti consentiti, dove deve intervenire per influenzare nel bene o nel male il risultato di una richiesta di finanziamento o di mutuo.
Ma ciò vale sempre di meno…man mano che gli algoritmi vengono perfezionati…tanto più l’intervento umano viene inibito.
In fondo, per ragioni di costi e benefici, le banche stanno sempre di più demandando a calcoli algoritmici le decisioni in tema di credito.
Il costo è bassissimo, il risultato è sommario, ed è possibile modulare la severità nelle concessioni di credito, a seconda del momento di convenienza commerciale.
Oggi i mercati, i famosi mercati, sono regolati da algoritmi automatici.
La borsa e le compravendite sono fatte con algoritmi che possono far sprofondare in rosso un mercato o addirittura un paese sovrano.
Ogni giorno vengono governate da algoritmi miliardi di transazioni che generano importanti conseguenze.
Esistono veri e propri sistemi sofisticati, algoritmi borsa e algoritmi trading.
Comprano e vendono azioni in una frazione di secondo.
Cambiamo ragionamento
A questo punto, esaurito il ragionamento sugli algoritmi finanziari, vorrei ragionare sulla nostra intelligenza emotiva.
Ribaltiamo il concetto su noi stessi. Osserviamoci.
Qual è il nostro algoritmo mentale interno?
L’algoritmo che ci governa nell’approccio quotidiano al mondo?
Quale processo mentale (pensiero, elaborazione, stato d’animo, esternazione) seguiamo per affrontare le situazioni della vita in generale?
E qui c’è una prima grande distinzione da fare, che vale per ciascun individuo:
-esso è orientato all’ottimismo e al successo
-è orientato al pessimismo e all’isolamento
-vive in una situazione intermedia ma comunque c’è una dominanza dell’uno o dell’altro comportamento.
L’algoritmo interno o processo mentale personale si è formato fin dalla nostra infanzia ed è figlio della nostra educazione, delle nostre frequentazioni, delle nostre esperienze.
Ma una cosa è certa: si può migliorare o modificare.
Applicandosi ogni giorno.
Ci si riesce?
Con molto sforzo e con molta forza di volontà.
Nella nostra vita e nella nostra attività, specialmente se autonoma, dove ci si autogoverna, è fondamentale orientarsi verso la positività, o altrimenti gli ostacoli appariranno ancora più insormontabili.
Si chiama motivazione.
Bisogna, secondo me, cercare di adottare un approccio mentale con le seguenti caratteristiche:
-guarda sempre al futuro
-cancella le cose negative del passato (erase della memoria)
-si autoconvince che ogni negatività sia passeggera o incidentale
-allontana dai pessimisti e dalle persone negative…
-porta a sperimentare cose sempre nuove e sfidanti
-ci orienta al perenne cambiamento
-perchè no…ogni tanto ci fa sognare…
Ebbene con questo approccio mentale non puoi rimanere indietro.
PUOI SOLO FARTI STRADA e guardare in avanti.
E’ facile fare tutto questo?
No, non è facile, ma si può migliorare seguire qualche suggerimento, che traduce in pratica quanto detto prima.
-circondarsi di persone positive (sempre!)
-fuggire dal pessimismo e dai vittimisti
-guardare sempre avanti
-rialzarsi dopo ogni caduta
-cancellare gli episodi negativi del passato
-sognare e immaginare un bellissimo futuro (tanto non ci costa niente, almeno ci fa star bene nel presente…)
Non ci sono coach o strizzacervelli che possono modificare il nostro processo mentale.
In fondo, possiamo farlo solo noi…
Molte volte una giornata iniziata male, grazie all’atteggiamento mentale, può prendere una piega positiva…